Duomo, Torre Civica e piazza Grande di Modena


Fondata nel III secolo a.C. dal popolo dei Celti, Modena, che si trova in Pianura Padana nell’Italia settentrionale, divenne un importante centro agricolo durante l’Impero Romano. Tra il IX e il XIII secolo si sviluppò come importante città medievale e successivamente, divenuta capitale del Ducato degli Estensi nel 1598, si arricchì di numerosi edifici religiosi e civili che conferirono alla città un aspetto maestoso e solenne,

Oggi Modena è conosciuta in tutto il mondo per le fabbriche di auto sportive (Ferrari, Maserati), oltre che per la produzione di insaccati e dell’aceto balsamico che viene prodotto dal mosto delle uve trebbiane delle colline modenesi.

Il complesso monumentale costituito dalla Cattedrale, dalla Torre Civica e dalla Piazza Grande offre un esempio di sviluppo urbano strettamente collegato ai valori della vita civica, specialmente nelle relazioni che esso rivela tra l’economia, la religione e la vita politica e sociale della città. Tra il XII e il XIII secolo il complesso monumentale ha rappresentato una delle principali scuole di un nuovo linguaggio figurativo destinato ad avere una enorme influenza sullo sviluppo dell’arte romanica nella pianura padana. A livello europeo, le sculture della Cattedrale di Modena offrono un punto di vista privilegiato per comprendere il contesto culturale che ha accompagnato la rinascita della scultura monumentale in pietra. Pochissimi altri complessi monumentali, tra i quali quelli di Tolosa e Moissac, possono vantare tale importanza sotto questo particolare punto di vista.

La Piazza del Duomo, nata nel XII secolo, ha assunto l’appellativo di Grande dalla seconda metà del XVII secolo. È da sempre il cuore pulsante di Modena e per secoli è stato lo scenario del potere spirituale. La forte vocazione civile della piazza è ancora oggi testimoniata dalla presenza della Pietra ringadora, enorme masso di pietra utilizzato in età comunale come palco per gli oratori che “arringavano” la folla e come pietra del disonore per i debitori insolventi. La piazza era il luogo dove si amministrava la giustizia, ma era anche lo spazio delle feste e dei giochi.

Il Duomo di Modena, la Cattedrale, fu fondato nel 1099 ed è frutto dell’attività congiunta dell’architetto Lanfranco e dello scultore Wiligelmo: uno dei più alti esempi del romanico in Italia , che stupì i contemporanei e che continua tuttora a sorprendere per la sua straordinaria bellezza e originalità. A partire dalla metà del XII secolo i lavori per il completamento vennero affidati ai Maestri Campionesi, maestranze specializzate provenienti da Lugano, i cui lavori si protrassero per oltre due secoli.

Sulla struttura architettonica del Duomo ideata da Lanfranco si innestò, in uno straordinario rapporto di armonia, la scultura di Wiligelmo, che rappresenta in modo efficace ciò che temevano e ciò in cui credevano gli uomini dell’epoca medievale. Il tema della salvezza, della lotta tra bene e male ma anche delle difficoltà della vita quotidiana sono narrati attraverso forme che rimandano a complessi significati cosmologici, biblici e teologici, come era tipico nel Medioevo. Wiligelmo e la sua officina sono considerati tra i più alti esponenti della rinascita della scultura monumentale dell’Alto Medioevo, dopo la crisi e il tramonto del mondo antico.

La Torre Civica, conosciuta come “Ghirlandina” forse per le due balconate simili a ghirlande che circondano la cuspide, fu innalzata assieme alla Cattedrale e fu collegata ad essa da due archi. La costruzione avvenne in due momenti successivi in quanto i sei ordini inferiori furono realizzati da Lanfranco e Wiligelmo, mentre il tamburo ottagonale e la cuspide furono realizzati da Arrigo da Campione tra il 1261 e il 1319.
Nella Stanza dei Torresani, situata a circa 45 metri da terra e trasformata parzialmente in belvedere alla fine del XVI secolo, abitavano i custodi che vegliavano sulla città, davano il segnale per l‘apertura e la chiusura delle porte e suonavano le campane.

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