Attività: Cultura

Ritorna a Organo Unesco ” L’organizzazione internazionale

Nell’adottare la Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale nel 2001, gli Stati Membri dell’UNESCO hanno affermato nuovamente la propria convinzione secondo cui la diversità culturale rappresenta una delle radici dello sviluppo “essendo necessaria per il genere umano allo stessa stregua in cui è necessaria la biodiversità in natura”. Allo stesso tempo hanno categoricamente rifiutato l’idea secondo cui i conflitti tra culture e civiltà siano oramai inevitabili.

Per ulteriori informazioni si veda il sito: www.unesco.org/culture/pluralism

L’UNESCO si sta adoperando in diversi fronti per la realizzazione in concreto dei principi e del piano di azione della Dichiarazione, che mira essenzialmente ad incentivare il dialogo tra culture e civiltà. Dalla Via della Seta alla Tratta degli Schiavi, sono molti i programmi accademici di ricerca per far luce sulle forze negative e positive che connotano e hanno definito la diversità culturale nel passato e nel presente. Studi, come l’Atlante delle Lingue in Pericolo di Estinzione, evidenziano l’esigenza di preservare e tutelare la diversità linguistica, mentre l’Index Translationum fornisce una completa bibliografia delle opere tradotte.

Per ulteriori informazioni si veda il sito: www.unesco.org/culture/xtrans

L’UNESCO sta costruendo una Alleanza Globale per la Diversità Culturale col compito di mediare nuovi generi di cooperazione tra il settore pubblico e privato per sostenere attivamente l’industria culturale locale nei Paesi in Via di Sviluppo – come nel campo della musica e dell’editoria. L’alleanza opera principalmente per incrementare la disponibilità in tutto il mondo di prodotti culturali eterogenei e a modico prezzo, in modo da impedire la pirateria e per incoraggiare il rispetto per la regolamentazione in materia di diritti d’autore.

Per ulteriori informazioni si veda il sito: www.unesco.org/culture/alliance

L’UNESCO è all’avanguardia nell’impegno internazionale per la protezione del patrimonio culturale mondiale. La Convenzione in tema di Tutela del Patrimonio Culturale e Naturale del Mondo, adottata nel 1972, si basa sulla premessa che alcuni luoghi e monumenti sulla Terra sono di inestimabile valore, riconoscibile universalmente, e, in quanto tali, devono essere parte del comune patrimonio culturale del genere umano. Nel totale rispetto della sovranità nazionale sul punto e senza pregiudicare i diritti di proprietà garantiti dalla legislazione nazionale, gli Stati Parte della Convenzione riconoscono che la protezione del Patrimonio Culturale e Naturale del Mondo è un dovere per l’intera comunità internazionale. La Lista del Patrimonio Culturale e Naturale del Mondo annovera più di 700 siti naturali e monumentali – archeologici, a partire dal Tai Mahal in India all’antica città di Timbuktu nel Mali o come meraviglie esclusivamente naturali tra le quali la Grande Barriera Corallina in Australia. Il centro sul Patrimonio Mondiale opera come Segretariato della Convenzione.

Per ulteriori informazioni si veda il sito: http://whc.unesco.org

L’UNESCO contribuisce nel suo mandato con un’adeguata opera di assistenza tecnica per la salvaguardia di tali siti di bellezza unica, come è stato il caso dell’antica Khmer capitale del Regno di Angkor (attuale Cambogia) e la città di Fez in Marocco. Si sta intraprendendo una nuova iniziativa in Afghanistan, il cui patrimonio culturale è tra I più ricchi del mondo. Questi monumenti e siti naturali riflettono un importante aspetto del patrimonio mondiale comune e condiviso dall’umanità. Una splendida ricchezza di espressioni culturali ed artistiche può anche essere riscoperta, in particolare nei Paesi in Via di Sviluppo, nella forma di patrimonio intangibile – festival, musica etnica, lingue locali e posti d’incontro che rappresentano un sostanziale apporto di creatività, stimolando solidarietà. L’UNESCO si adopera per la costituzione del primo strumento legale per la tutela di ogni genere di Patrimonio Mondiale. Una commissione internazionale ha selezionato nel 2001 i primi 19 Capolavori Orali e Intangibili del Patrimonio dell’Umanità e continuerà su questa strada ad aggiornare tale elenco, ideato al preciso scopo di fornire un’efficace protezione legale di base e assistenza finanziaria.

Per ulteriori informazioni si veda il sito: www.unesco.org/culture/heritage/intangible

Strumenti Legali Chiave per l’UNESCO nel campo della CULTURA

1950: Accordo sull’Importazione di materiale Didattico, Scientifico e Culturale (Accordo di Firenze) e conseguente Protocollo di Nairobi per migliorare la circolazione della conoscenza.

1952: Convenzione Universale sul Diritto d’Autore, con revisioni del 1971, per proteggere la proprietà intellettuale – a partire dai testi scientifici e letterari fino ai film e alle opere di scultura – con l’ormai a noi noto simbolo ©.

1954: Convenzione per la Tutela della Proprietà Culturale durante I Conflitti Armati.

1970: Convenzione sui Mezzi per Proibire ed Impedire il Trasferimento, l’Importazione e l’Esportazione Illecita di Proprietà Intellettuale: ciò rappresenta una pietra angolare per gli sforzi internazionali diretti a smantellare il traffico illecito di arte.

1972: Convenzione riguardante la Salvaguardia del Patrimonio Culturale e Naturale del Mondo: ciò si configura come il primo accordo che ha portato avanti l’idea che l’umanità possiede un patrimonio ed una matrice culturale comune e ha provvisto tale concetto di una base legale e di un riconoscimento generale per la redazione continua della Lista sul Patrimonio Culturale e Naturale dell’Umanità.

1980: Precise Raccomandazioni dell’Organizzazione riguardanti lo Status dell’Artista riconoscono le particolari condizioni di lavoro degli artisti ed il loro ruolo determinante nello sviluppo della società.

2001: Convenzione sulla Tutela del Patrimonio Culturale Sottomarino: ciò rappresenta il primo accordo internazionale con oggetto la salvaguardia di particolari apporti culturali ed opere, come il Faro di Alessandria in Egitto ed alcuni relitti navali risalenti ad oltre un secolo fa. 2001: La Conferenza Generale dell’UNESCO adotta la Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale, che è riconosciuta come parte imprescindibile del “comune patrimonio dell’umanità”, al di là di ogni distinzione e negando qualsivoglia gerarchia precostituita di culture.