Saluto

Lunedì 8 novembre 2021 Como è stata designata “Città Creativa UNESCO”, un traguardo raggiunto grazie ad un importante gioco di squadra. Ogni città del Network “Città Creative UNESCO” viene selezionata in base alle sue risorse e competenze ed in relazione ad un ambito culturale e creativo denominato “cluster”.

Per Como il cluster di appartenenza è “Artigianato e Arte Popolare” (Crafts and Folk Art), poi definito nel dettaglio specifico come l’ambito della “Cultura del Fare” che descrive il territorio connettendo l’artigianato tessile alla produzione industriale, la moda al design, passando dall’economia circolare per arrivare fino alle nuove sfide della filiera tessile italiana nell’ottica della moda sostenibile.

Non sento di esagerare nell’affermare che il Tessile e la produzione serica qui, a Como, sono Cultura.

In particolare Como è l’emblema della Cultura del Fare. Un Fare che rimanda al concetto aristotelico di poiesis ossia “l’agire diretto alla produzione di qualcosa”.

Proprio in quest’ottica Como è ancora oggi senza ombra di dubbio una città della seta, alcuni la definiscono “la capitale europea della seta”, perché come è noto alle aziende seriche comasche è riconducibile il 70% della produzione serica europea.

Per la comunità locale, per i cittadini, e per noi progettisti culturali è palese come tutti gli addetti della filiera tessile del distretto siano veri e propri “custodi”, sono loro che tutelano quotidianamente, con grande dedizione, un patrimonio di esperienze, di competenze tecniche e artistiche tramandate da generazioni e migliorate nel tempo grazie ad una forte spinta all’innovazione. Mi preme poi ricordare che a Como tutto il comparto dell’innovazione viene implementato costantemente grazie alla presenza dei centri formativi d’eccellenza e grazie all’impegno e alla creatività degli artigiani e delle imprese del settore tessile – moda e design. Il ricambio generazionale è una questione fondamentale ed è proprio per questo che ritengo utile e urgente fare comprendere come l’ambito manifatturiero tessile e l’ambito produttivo della seta non implichino esclusivamente asset economici, ma siano parte degli aspetti fondanti del made in Italy, parte insostituibile dell’identità del nostro Paese. 

Ripongo quindi grandi aspettative nel progetto che ha orientato la costruzione di questo e-book.

Infine colgo l’occasione per ringraziare il Club per l’UNESCO di Como, la Fondazione Alessandro Volta costituita dal Comune di Como, dalla Camera di Commercio Como-Lecco e dalle associazioni di categoria, le realtà che aderiscono alla Consulta di Como Città Creativa UNESCO e i membri del Comitato Operativo, Paolo Aquilini, Graziano Brenna, Paolo Bellocco, Laura Sofia Clerici, Lorenzo Frigerio, Davide Gobetti, Maurizio Moscatelli, Francesco Pizzagalli, Barbara Pozzo, Alessandra Orsenigo, Andrea Taborelli, Sandro Tessuto e Stefano Vitali: è grazie alla governance locale che viene portata avanti una visione per il futuro.

Costanza Ferrarini

Focal Point – Como UNESCO Creative City of Crafts and Folk Art