Scheda di presentazione
Como Città Creativa UNESCO, il passato, il presente e il futuro della Seta
A cura del CLUB PER L’UNESCO DI COMO
Como è stata designata Lunedì 8 novembre 2021 “Città Creativa UNESCO” per il cluster “crafts and folk art”. Como si è presentata al Network internazionale UNESCO come la città capofila del più importante distretto italiano vocato alla tradizione tessile-serica, un distretto che include le province di Como e Lecco. Infatti la filiera tessile del distretto lariano ha una tradizione storica che si esprime attraverso la tutela di un patrimonio di esperienze, di competenze tecniche e artistiche tramandate da generazioni e migliorate nel tempo grazie ad una forte spinta all’innovazione, garantita da centri formativi d’eccellenza e promossa dall’impegno e dalla creatività degli artigiani e delle imprese del settore tessile-moda e design-arredamento. L’area lariana è rinomata a livello mondiale per la tradizione tessile, in particolare l’ambito dedicato al prodotto seta risale a 500 anni fa. È utile mettere in evidenza alcuni dati relativi al distretto lariano: il tessile rappresenta l’eccellenza della creatività locale con 1.376 aziende e 15.515 occupati. Inoltre va ricordato che il 70% della seta europea viene prodotta a Como.
Storicamente l’artigianato e l’industria tessile hanno avuto anche un ruolo determinante nello sviluppo economico e nella connotazione del paesaggio, tanto che il territorio di Como viene considerato una vera e propria Textile Valley italiana per la presenza dell’intera gamma delle competenze della filiera tessile.
Nella Storia di Milano di Visconti si afferma che Ludovico Sforza fu detto “il Moro” per aver diffuso il gelso (morus) indispensabile per il nutrimento del baco da seta. Va rilevato che l’attività manifatturiera si è consolidata nel XVIII sec. grazie all’impulso dato da M. Teresa d’Austria e che nel corso del XVIII secolo che a Como la produzione di seta diventa industriale, con un’evoluzione che ha dell’incredibile: nel 1840, il 93% della superficie coltivata nel comasco era coperta da gelsi per nutrire i bachi e ovunque sorgevano filande e tessiture.
Con la seconda rivoluzione industriale, Como conferma pertanto il primato nel settore e cambia volto architettonico: la convalle viene occupata per un quinto della superficie da opifici, il lago e le valli si popolano di filande. Sui colli le viti erano maritate al gelso per garantire la bachicoltura: a Inverigo rimane attivo fino alla seconda metà del secolo scorso il più importante mercato dei bozzoli di seta della Brianza.
la filiera tessile comasca è punto di riferimento a livello mondiale per la capacità di valorizzare la fibra e di promuoverla nel mondo del prodotto di lusso. Pertanto la filiera del distretto di Como si occupa di tessuti di complessa fabbricazione, tessuti che necessitano una competenza non improvvisabile. In tale contesto ha un ruolo fondamentale l’arte della seta, anche in riferimento al modello di produzione tradizionale, la gelsibachicoltura.
Dotazioni culturali di Como Città Creativa UNESCO
La città ha il Setificio, la più antica scuola tessile in Italia (1868), l’unica con un corso di disegno tessile; l’Università degli Studi dell’Insubria che ha istituito un Centro Interdisciplinare dedicato alla Moda Sostenibile, un presidio per l’innovazione e la sostenibilità dei prodotti tessili; il Museo della Seta, la Fondazione Ratti, la sede dell’Associazione Italiana Disegnatori Tessili; l’annuale mostra internazionale del tessile arredamento “Proposte”; la mostra di fiber-art MiniArtExtil, alla quale partecipano artisti internazionali. Como è parte dell’International Union Silk e partecipa al Network internazionale “Silky Cities”.
L’Ufficio Italiano Seta è l’associazione che rappresenta il distretto industriale serico italiano, con sede a Como, storica culla della seta. L’Ufficio Italiano Seta è una componente di Sistema Moda Italia, riunisce circa 70 aziende, con sede tra Milano e Como, che contribuiscono al prestigio del design italiano e del Made in Italy. Annualmente vengono svolte numerose iniziative dedicate all’ambito della formazione, tra cui per esempio il Contest “I ragazzi dicono” promosso da Silkbynature, l’Ufficio Italiano Seta, della Fondazione Setificio, dell’Associazione Ex Allievi Setificio, di Confindustria Como. Infine sono presenti realtà che si occupano del tema dell’inclusione sociale attraverso la valorizzazione della gelsibachicoltura, come la Cooperativa Tikvà che coinvolge bambini e persone diversamente abili con difficoltà di apprendimento.
Fondazione Antonio Ratti
La Fondazione Antonio Ratti (FAR), a Villa Sucota, è un punto di riferimento internazionale per la sua preziosa raccolta artistica e l’archivio tessile di dimensioni monumentali.
La collezione è una risorsa unica che racconta le storie tessili di diversi continenti ed epoche, dal terzo al ventesimo secolo. Oggi conta più di 3300 frammenti tessili. Inoltre, 3000 libri campionario illustrano la produzione industriale tessile francese e italiana negli ultimi due secoli. Una sezione speciale è dedicata alla storia della produzione locale di seta comasca che raccoglie i primi disegni del fondatore Antonio Ratti. La collezione FAR è accessibile al pubblico, è stato svolto un importante progetto di digitalizzazione ed è annualmente promosso un ricco programma di mostre, pubblicazioni e visite guidate.
Museo della Seta di Como
Il Museo didattico della Seta di Como ha una superficie espositiva di1.500 mq. ed il patrimonio esposto rappresenta un unicum a livello mondiale in quanto ripercorre la storia e l’evoluzione della “Cultura del Fare” del distretto serico di Como.
Le sale espositive così come i reperti al loro interno, offrono al visitatore la possibilità di conoscere, con l’approccio più esaustivo possibile, non solo il processo di filiera attraverso le singole fasi lavorative che lo caratterizzano. L’esposizione di interi macchinari particolarmente imponenti è accompagnata, in alcuni casi, dalla possibilità di ammirare parti di macchine comunque significative ai fini educativi. Inoltre, il Museo dispone di archivi e depositi dove custodisce un consistente patrimonio indispensabile ad integrare ed approfondire il percorso espositivo permanente.
Italian Textile Valley, i punti d’interesse
Sono numerosi i punti di interesse turistico distribuiti nel distretto lariano, considerato appunto una vera e propria “Textile Valley”. La lavorazione della seta, incentrata attorno a Como, viene testimoniata sulla sponda occidentale del Lario per esempio dall’ex filanda Comitti a Brienno e dall’ex filanda Triulzi a Tremezzo (ora adibite a residenza privata), dall’ex filatoio Grandi a Lenno (sede della Biblioteca Civica), dall’Opificio di Carlazzo (attualmente sede di una tessitura privata), dall’ex filanda Erba a Pianello del Lario (che ospita il Museo della barca Lariana) e altri ancora.
La sponda orientale del lago offre la visita al Civico Museo Setificio Monti ad Abbadia Lariana, nato dall’antico complesso filatoio e filanda con il più grande torcitoio funzionante d’Europa, riportato a splendore nella metà dell’Ottocento, a cui si affianca in tal modo l’altro Museo della Seta a Garlate, collocato nell’ex filanda Abegg che costituì il primo museo di archeologia industriale in Italia.